A volte immagini e parole aiutano a capire, conoscere e comprendere. Questo è Il Cavallino Blu.

“Un luogo non è mai solo quel luogo: quel luogo siamo un po’ anche noi. In qualche modo, senza saperlo, ce lo portavamo dentro e un giorno, per caso, ci siamo arrivati.”

Così scrive Antonio Tabucchi in Viaggi e altri viaggi e allo stesso modo, in libero prestito, non saprei come meglio raccogliere pensieri e sentimenti che mi hanno portato a costruire Il Cavallino Blu proprio in questo modo. Affinché uno spazio sia un luogo di passaggio, credo debba contenere l’anima di chi lo cura e la cura di chi lo anima. Questa, per me, è psicoterapia.

“Vale la pena che un bambino impari piangendo quello che può imparare ridendo?”.

Gianni Rodari ha sempre espresso con poche ma illuminanti parole i temi più significativi dell’infanzia, dall’innata curiosità ad imparare all’importanza delle storie, le sue amate favole. Da una fiaba condivisa a un gioco nuovo, da un libro sfogliato insieme alle mani sporche di gesso: guidare gli apprendimenti è fallace solo se manca la fantasia del conducente. Così, ad esempio, Batman può salvare i libri da I Mostri della Noia, mentre mamma e papà possono proteggere tutto il resto. Tra i supereroi che ospito a studio, questi ultimi sono decisamente i più forti in assoluto.