Coco è un film d’animazione del 2017 con protagonista della storia, ambientata in una cittadina messicana, Miguel Rivera, un bambino dodicenne che sogna di diventare un musicista. La famiglia però osteggia tale desiderio a causa della storia di Coco, la bisnonna di Manuel, abbandonata da piccola dal padre musicista. Durante la celebrazione del Día de Muertos (celebrazione messicana relativa alla memoria dei defunti) hanno inizio una serie di disavventure che porteranno il piccolo Miguel a oltrepassare le soglie dell’Aldilà e ricostruire la storia dei suoi antenati, rifacendo così luce anche sull’episodio incriminato che cambiò il destino della sua famiglia d’origine.

È un film portato avanti con molta dolcezza e delicatezza, che riesce a far commuovere a vari livelli. Sarà perché ci immergiamo nella storia di questo intraprendente e delizioso dodicenne? Probabilmente sì. O forse perché ci immedesimiamo nella sua storia a prescindere dalla sua storia? Ancora più probabilmente sì, essendo noi tutti figli di storie che ci hanno preceduto per generazioni.

Spesso in terapia familiare (ma non solo, anche in quella di coppia e individuale) chi siede davanti al terapeuta (o alla coppia di terapeuti) si accorge, durante il lavoro, di portare dentro storie che non pensava di custodire (alcune volte addirittura di conoscere!) e che non immaginava risalissero così indietro nel tempo. E allora – come per Miguel – emergono dalle acque del passato le origini di miti, segreti e mandati che ogni famiglia possiede e che rappresentano, tra risorse e vincoli, la più grande ricchezza al proprio interno. Siamo la nostra storia, quella che ereditiamo e quella che contribuiamo a scrivere.

Riuscirà Miguel a coronare il suo sogno di musicista? Chi ha visto il film ha già una risposta, chi non l’ha visto può partire da un’altra domanda: riuscirà Miguel a connettersi con la sua storia e ad aiutare la propria famiglia a recuperarla? Chi non l’ha visto, tecnicamente, può anche non porsi nessuna di queste domande, vedere il film, e goderselo… così com’è.