La mia grande riserva è rivolta, dove rivolta è sostantivo. La mia grande riserva è rivolta, dove rivolta è adesso anche predicato verbale, alle celebri voci del panorama intellettuale – fortunatamente non a tutte – che con la propria reputazione o, per utilizzare termini più contemporanei, con il proprio ruolo di influencer, minano le premesse di legittimo astensionismo ideologico.

Astenersi nella nostra cultura è sinonimo di codardia, laddove proporre incondizionatamente il proprio punto di vista è intelletto, ingegno e prestigiosa catechesi. Provenienti da qualsivoglia settore, non mancano nomi illustri che espongono le proprie posizioni su qualsiasi fatto di cronaca, dallo scranno dorato della loro cattedra. Voci influenti che esprimono opinioni personali su riscatti di ostaggi internazionali, pandemie globali, crisi nichilistiche dell’adolescenza, creando così realtà plausibili e, in alcuni casi, pericolose. È come se aprissero un libro e, invece di leggerlo, interpretassero arbitrariamente pagina dopo pagina quello che potrebbe, su quelle stesse pagine, essere presumibilmente scritto.

La piazza virtuale avrà anche allargato l’agorà dell’arroganza e del delirio da influenzamento, ma alcune voci autorevoli non hanno forse contribuito ed educato a tutto questo?

Sono stato allevato, come psicoterapeuta, con il monito di non interpretare, pur sapendo che qualsiasi cosa si dirà (o non si dirà!) e farà avrà comunque un peso. Le voci che davvero possano definirsi onorevoli – nelle scienze come nella cultura in generale – conoscono il valore della conoscenza come premessa doverosa a una ri-lettura degli eventi, oppure abbracciano il valore del silenzio da opinione rispetto a ogni singolo appuntamento di cronaca che non sia auspicabile cavalcare come continua occasione di comizio.

Dov’è il confine tra la realtà che leggiamo e quella che manipoliamo? Sarebbe bello poter rispondere: nella differenza tra il parere del singolo possessore di profilo social e la responsabilità del letterato acclamato, dove letterato è chiunque usi lettere per esprimersi.